Garanzie di stabilità
Questo è il motivo per cui banche ed istituti di credito tendono ad essere meno esigenti con i pensionati in fatto di prestiti. Tali istituti stipulano solo dei contratti assicurativi per tutelarsi in caso di decesso del contraente. Non ci sono comunque problematiche di rilievo legate all’età. Di solito si considera come limite per la stipula gli 80 anni del cliente, ma esistono svariate eccezioni.
Che si voglia far ricorso a un prestito o alla cessione del quinto della pensione, il denaro può essere impiegato in più modi, non necessariamente per se stessi. Ad esempio capita con una certa frequenza che i genitori vogliano aiutare i figli, magari nell’apertura di un’attività o saldare eventuali debiti. I giovani di oggi tendono infatti ad avere delle situazioni economiche più precarie di quanto non fossero per i loro genitori alla stessa età. Sono i tempi che cambiano, le cose che si complicano. I genitori pensionati possono però stipulare dei prestiti con una certa facilità.
L’INPS mette a disposizione una serie di programmi per prestiti post pensionamento. Sono piuttosto specifici, ciascuno riferito a una determinata categoria di lavoratore. Alternativamente ci consente la classica cessione del quinto della pensione con dei tassi agevolati. Se non volessimo rivolgerci all’INPS è possibile appoggiarsi comunque a diverse banche o istituti di credito. Quale che sia il caso, di norma il pensionato è tenuto a fornire minori garanzie rispetto al lavoratore, proprio in virtù del suo status “privilegiato”.